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La Fine Dell'Eternita - Asimov Isaac (читать книги онлайн полные версии TXT) 📗

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Capitolo Sedicesimo: I Secoli Nascosti

Andrew Harlan osservo gli uomini al lavoro con espressione distratta. Quegli uomini lo ignoravano cortesemente, perche lui era un Tecnico. Generalmente, sarebbero stati soltanto degli addetti alla Manutenzione. Ma ora Harlan li osservava e, nella sua disperazione, riusciva perfino a invidiarli.

Erano componenti della squadra della Sezione del Trasporto Intertemporale, e indossavano uniformi grige con l'emblema che rappresentava una freccia a due punte, rossa su campo nero. Si servivano di complicate apparecchiature a campo di energia, per controllare i motori dei cronoscafi e il grado di iper-scorrimento che esisteva lungo le gabbie. Harlan immaginava che essi sapessero ben poco delle teorie d'ingegneria temporale, ma era evidente che essi possedevano una perfetta conoscenza pratica sull'argomento.

Da Cucciolo, Harlan non aveva saputo molto sugli addetti alla Manutenzione. O meglio, non aveva mai provato il desiderio di approfondire le sue conoscenze sull'argomento. I Cuccioli che non riuscivano a qualificarsi venivano assegnati alla Manutenzione. Le «professioni non specialistiche» (come veniva definito il settore, con un elegante eufemismo) erano il simbolo stesso del fallimento, e ogni Cucciolo evitava accuratamente di affrontare l'argomento.

In quel momento, tuttavia, osservando gli uomini della Manutenzione al lavoro, Harlan li giudico efficienti, calmi, anzi, rilassati, e ragionevolmente felici.

E perche non avrebbe dovuto essere cosi? Erano superiori di numero agli Specialisti, ai «veri Eterni», in proporzione di dieci a uno. Avevano creato una loro societa, dei livelli residenziali esclusivamente riservati a loro, dei sistemi di divertimento esclusivamente loro. Il loro lavoro era fisso, tante ore per ogni giorno fisiologico, e non c'erano pressioni sociali, nel loro caso, capaci di indurii a dedicare il loro tempo libero al perfezionamento e allo studio. Avevano tempo, come non accadeva nel caso degli Specialisti, e poterono cosi dedicarsi alla letteratura, alle rappresentazioni filmate, a tutti i tipi di svago raccolti dalle diverse Realta.

Erano loro, dopotutto, che possedevano probabilmente le personalita piu equilibrate. Era la vita degli Specialisti che si trasformava in qualcosa di convulso e frenetico, che si riempiva di frustrazioni e di tensioni, che era totalmente artificiale, confrontata con la vita dolce e semplice di quelli della Manutenzione.

La Manutenzione era la base dell'Eternita. Strano, che un fatto cosi ovvio non lo avesse colpito in passato. Erano quelli della Manutenzione che provvedevano all'importazione di cibo e di acqua dal Tempo, che si occupavano dell'eliminazione dei rifiuti, che curavano il funzionamento delle centrali che producevano l'energia. Erano quelli della Manutenzione a permettere il funzionamento di tutte le macchine dell'Eternita. Se tutti gli Specialisti fossero morti contemporaneamente, per qualche causa improvvisa, la Manutenzione avrebbe potuto mantenere in efficienza l'Eternita indefinitamente. Tuttavia se tutti gli uomini della Manutenzione fossero scomparsi, gli Specialisti avrebbero dovuto abbandonare entro pochi giorni l'Eternita, per non morirvi miseramente.

Gli uomini della Manutenzione non risentivano della mancanza di una casa, di una donna, di una famiglia? La sicurezza, la difesa dalla poverta, dalla malattia, e dai Mutamenti di Realta, era una compensazione sufficiente, per loro? Le loro opinioni erano mai richieste, quando si trattava di decidere su qualche argomento importante? Harlan senti ardere in lui la fiamma del riformatore sociale, per un breve momento.

Il Calcolatore Anziano Twissell interruppe quella catena di pensieri, avvicinandosi di gran fretta, con un'espressione ancor piu terrorizzata di quella che Harlan aveva notato un'ora prima… quando il vecchio se ne era andato, e gli uomini della Manutenzione avevano cominciato il loro lavoro.

Harlan penso: Come fa a resistere? E vecchio…

Twissell si guardo intorno, osservo gli uomini che si erano immediatamente girati verso di lui, fermi sull'attenti.

«Cosa mi dite sulle gabbie?» domando.

Uno degli uomini rispose:

«Non c'e nessun guasto, signore. Le gabbie sono libere, i campi sono in perfetto ordine.»

«Avete controllato tutto?»

«Si, signore. Avanti nel tempo, fino a dove arrivano le postazioni del nostro Servizio.»

«Allora, andate.» disse Twissell.

Era impossibile ignorare il tono brusco e definitivo di quel congedo. Gli uomini si inchinarono, rispettosamente, si voltarono, e se ne andarono con rapida efficienza.

Twissell e Harlan erano rimasti soli, nelle gabbie dei cronoscafi.

Twissell si volse al Tecnico.

«Tu rimani qui, per favore.»

Harlan scosse il capo.

«Devo venire anch'io.»

«Ma devi capire!» esclamo Twissell. «Se accadesse qualcosa a me, tu rimarresti… e tu sai come trovare Cooper. Ma se accadesse qualcosa a te, cosa potremmo fare, da soli, noi del Consiglio, o io solo, o tutti gli Specialisti dell'Eternita?»

Harlan scosse di nuovo il capo.

Twissell infilo rabbiosamente una sigaretta tra le labbra.

«Sennor ha dei sospetti. Mi ha chiamato diverse volte, negli ultimi due fisiogiorni. Vuole sapere perche mi sono isolato a questo modo. Quando scoprira che ho ordinato una revisione completa delle linee dei cronoscafi… Devo andare subito, Harlan, non posso aspettare.»

«Non ho alcuna intenzione di farvi tardare. Sono pronto.»

«Sei sempre deciso a venire?»

«Se non esiste alcuna barriera, non ci sara alcun pericolo. E anche se la barriera esiste ancora, io sono gia stato la, e non mi e accaduto niente. Di che cosa avete paura, Calcolatore?»

«Non voglio correre alcun rischio, se non ci sono costretto.»

«E allora usate la logica, Calcolatore. Prendete una decisione… decidete di accettare la mia presenza; se dopo avere preso questa decisione l'Eternita esistera ancora, vorra dire che il circolo potra ancora venire chiuso. Vorra dire che noi potremo sopravvivere. Se sara la decisione sbagliata, l'Eternita scomparira, ma accadra lo stesso se io non verro con voi, perche senza Noys non faro niente per ritrovare Cooper. Lo giuro!»

«La portero io…» disse Twissell.

«Se e cosi semplice e cosi sicuro, non ci sara nulla di male se verro anch'io.»

Twissell era visibilmente in preda a un dubbio lacerante. Alla fine disse, rabbiosamente:

«E allora vieni!»

E l'Eternita sopravvisse.

L'espressione angosciata di Twissell non scomparve, quando furono a bordo del cronoscafo. Il vecchio osservo le cifre che passavano veloci sul temporometro. Anche il segnalatore graduato, che convertiva i dati in Kilosecoli, e che era stato preparato dagli uomini della Manutenzione appositamente per quel viaggio, ticchettava a intervalli regolari di un minuto.

«Non avresti dovuto venire,» disse Twissell.

«Perche no?» domando Harlan, stringendosi nelle spalle.

«E una cosa che mi turba… non c'e nessuna ragione sensata. Puoi definirla una mia vecchia superstizione… che mi rende inquieto.» Strinse le mani, torcendosi nervosamente le dita.

«Non vi capisco,» disse Harlan.

Twissell pareva desideroso di parlare, come se il suono della propria voce avesse avuto il potere di esorcizzare qualche suo demone privato.

«Forse tu sei in grado di comprendermi. Sei tu l'esperto del Primitivo. Per quanto tempo e esistito l'uomo, nel Primitivo?»

«Per diecimila secoli,» rispose Harlan. «Forse per quindicimila.»

«Si. All'inizio era una specie di scimmia priva d'intelligenza; alla fine era diventato l'Homo Sapiens. Giusto?»

«Si. Lo sanno tutti, questo.»

«E allora, tutti dovrebbero sapere anche che l'evoluzione procede a un passo piuttosto veloce. Ci sono voluti quindicimila Secoli per passare dalla scimmia all'Homo sapiens. »

«Ebbene?»

«Ebbene, io vengo da un Secolo intorno al 30.000°…»

(Harlan trasali. Non aveva mai saputo quale fosse il Secolo natale di Twissell, era stato un mistero per tutti, nell'Eternita.)

«Io vengo da un Secolo intorno al 30.000°,» ripete Twissell, «E tu vieni dal 95°. Il tempo che separa i nostri due Secoli natali e il doppio dell'esistenza totale dell'uomo nel Primitivo, eppure quali differenze ci sono tra noi? Io sono nato con quattro denti in meno, e senza appendice. Le differenze fisiologiche finiscono praticamente qui. Il nostro metabolismo e quasi uguale. La maggiore differenza e costituita dal fatto che il tuo corpo puo sintetizzare gli steroidi, mentre il mio non puo farlo, e cosi la mia dieta deve comprendere del colesterolo, a differenza della tua. Io ho potuto unirmi a una donna del 575°, e generare un figlio. Ecco: la specie e rimasta praticamente uguale nel tempo.»

Queste parole non colpirono particolarmente Harlan. Non si era mai posto alcun problema sulla sostanziale uniformita del tipo umano in tutti i Secoli. Era una di quelle cose che esistevano, e che si accettavano senza discutere.

«Ci sono state delle specie che hanno vissuto inalterate per milioni di Secoli.»

«Non molte, pero. E rimane il fatto che la cessazione dell'evoluzione umana pare coincidere con l'inizio dell'Eternita. E una semplice coincidenza? Il problema non viene mai affrontato, se non in rari casi, e da persone come Sennor, e io non sono mai stato come Sennor. Non ho mai creduto che le speculazioni filosofiche o le ipotesi astratte abbiano un senso. Se una cosa non puo venire controllata su di un Computaplex, non ha senso sprecare il tempo di un Calcolatore su di essa. Eppure, quando ero piu giovane, ho spesso meditato…»

«Su che cosa?» domando Harlan. Per lo meno, la conversazione serviva a ingannare l'attesa del viaggio.

«A volte, ho meditato sull'Eternita, com'era quando e stata stabilita. Si estendeva per pochi Secoli, nel 30° e nel 40°, e la sua funzione era soprattutto commerciale. Si occupava del rimboschimento di regioni spoglie, del rifornimento di terreno fertile, e di prodotti chimici. Erano tempi semplici, quelli, per l'Eternita.

«Ma poi scoprimmo il Mutamento di Realta. Il Calcolatore Anziano Hanry Wadsman, nel modo drammatico che tutti conosciamo cosi bene, impedi una guerra eliminando il freno di sicurezza dall'automobile di un membro del Congresso. Successivamente, l'Eternita ha spostato sempre di piu il suo centro di gravita dal commercio ai Mutamenti di Realta. Perche?»

«Per il motivo piu ovvio… il miglioramento dell'umanita,» disse Harlan.

«Si, si, anch'io la penso cosi, in momenti normali. Ma ti sto parlando del mio incubo. E se ci fosse un'altra ragione? Una ragione inespressa, una ragione inconscia? Un uomo in grado di viaggiare nel piu remoto futuro potrebbe incontrare un tipo d'uomo che sta a noi come noi stiamo all'uomo scimmia. Perche no?»

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